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🔖 Social bookmarking: cos’è, perché aiuta la SEO e quali sono le piattaforme migliori

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Banalmente il social bookmarking è il processo di salvataggio di una pagina web su una piattaforma di sharing affinché la si possa consultare o rileggere in un secondo momento. Si tratta, inoltre, di uno strumento di marketing versatile e “gratuito” che consente, in ambito SEO, di ottenere dei backlink nofollow in grado di aumentare, sebbene non in modo significativo, l’engagement intorno a un brand.

Indice dei contenuti

Segnalibri e contributor

I cosiddetti “social bookmarks (segnalibri)”, cioè le pagine salvate dagli internauti, funzionano come l’elenco dei preferiti del browser, con la differenza che possono essere resi pubblici e condivisi. Non solo, è anche possibile applicare dei tag a ogni segnalibro in modo che gli utenti che cercano quel determinato argomento lo trovino come “contributo” di altri.

E sono proprio i “contributor”, ovvero gli utenti che raccolgono e condividono i segnalibri sulle tematiche di loro interesse, il valore aggiunto del social bookmarking.

Il significato profondo del social bookmarking

Se da un lato i motori di ricerca utilizzano il machine learning (ML) e l’intelligenza artificiale (IA) per catalogare i contenuti, il social bookmarking fa esattamente l’opposto: impiega l’intelligenza umana; infatti, chi meglio degli utenti può comprendere e organizzare i contenuti semanticamente?

In senso filosofico il social bookmarking si configura come la possibilità di rendere la componente privata della scelta e del gusto condivisibile. In altri termini le persone selezionano, raccolgono e annotano ciò che è loro più congeniale, lo salvano e condividono con i più, generando community di appassionati su una determinata tematica.

Social media bookmarking & Search Engine Optimization (SEO)

Il passo da un servizio utile per la comunità, quale l’archiviazione, gestione ed eventualmente condivisione delle pagine web, al digital marketing è assai breve. Come anticipato, i backlink prodotti dal salvataggio di un segnalibro, pur essendo nofollow, rappresentano un valido aiuto nelle strategie SEO di link building. È possibile infatti utilizzare il proprio profilo per migliorare il posizionamento in SERP del proprio sito web. Nonostante il più delle volte i motori di ricerca ignorino i link provenienti dalle piattaforme di social bookmarking, il fatto solo di esserci può incrementare il traffico e di conseguenza la domain authority.

Essere presenti su un sito di social bookmarking, inoltre, può dare autorevolezza ai propri contenuti in quanto la lettura e la condivisione da parte di terzi rappresenta un indicatore di qualità e credibilità, due leve del viral marketing.

Nell’ambito della SEO, quindi, una mossa intelligente è quella di creare dei profili ad hoc (su più piattaforme) che raccolgano, tramite i tag, i contenuti prodotti in modo pertinente, nella speranza che altri li leggano, salvino e ricondividano, innescando così un circolo virtuoso.

Le 5 migliori piattaforme di social bookmarking

1. Twitter

Twitter non è soltanto una piattaforma di microblogging o un social network site (SNS), ma anche un servizio di social bookmarking. Condividere una notizia o un articolo su Twitter, infatti, garantisce una notevole notorietà e possibilità di sharing.

2. Pinterest

In realtà, Pinterest è considerato da molti il sito di social bookmarking per eccellenza, più di Twitter, perché consente agli utenti di creare enormi bacheche virtuali dove “appendere” ciò che li ispira o interessa di più.

3. Mix (ex StumbleUpon)

StumbleUpon è stato uno dei più longevi servizi di condivisione link (16 anni di attività). Chiuso il 30 giugno 2018 dal suo fondatore, Garrett Camp, è poi confluito in Mix, una piattaforma più moderna che s’integra meglio con i SNS.

4. Dribbble

Oltre che essere una piattaforma di social sharing Dribbble è una comunità di grafici e designer. L’iscrizione è gratuita, ma per accedere alle funzionalità aggiuntive occorre un abbonamento.

5. Pocket

Pocket è come una tasca o, meglio, un archivio in cloud accessibile da qualunque device. La particolarità di Pocket, però, risiede nel fatto che l’app effettui una copia offline della parte testuale delle pagine salvate, permettendo così una UX più pulita.

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